ILSE KOCH, la iena di Buchenwald

Moglie del comandante di Buchenwald Karl Koch, aveva un debole per i tatuaggi, e non perdeva occasione per procurarsene il maggior numero possibile. Con grave danno dei legittimi possessori, che venivano uccisi affinchč la loro pelle potesse essere utilizzata per produrre gli oggetti a lei cari: copertine di libri, portaritratti, guanti e soprattutto abat-jour. Ma accadeva anche che i lembi di pelle su cui si trovava il tatuaggio fossero prelevati prima di finire il detenuto, oppure che si amputasse l’organo su cui l’opera d’arte era incisa, mettendo a morte solo in un secondo momento il disgraziato. Nelle alte gerarchie dei lager, del resto, erano molto apprezzati i crani e, in genere, le ossa dei prigionieri, con cui si fabbricavano oggetti artistici.

Dopo il processo fu condannata all’ergastolo e liberata nel 1949, sollevando scandalo e scalpore nell’opinione pubblica e sulla stampa di tutto il mondo. Verrą poi nuovamente arrestata e si suiciderą  in prigione nel 1967.